Io sono stato quello che gli altri non volevano essere.
Io sono andato dove gli altri non volevano andare.
Io ho portato a termine quello che gli altri non volevano fare.
Io non ho preteso mai niente da quelli che non danno mai nulla.
Con Rabbia ho accettato di essere emarginato come se avessi commesso uno sbaglio.
Ho sentito il freddo morso della paura.
Ho gioito per il dolce gusto di un momento d'amore.
Ho pianto, sofferto e ho sperato ma più di tutto,
Io ho vissuto quei momenti che gli altri dicono sia meglio dimenticare.
Quando giungerà la mia ora agli altri potrò dire che sono orgoglioso per tutto quello che sono stato: un Soldato.
George Skypeck
Situazione.
Beh, se per 40 anni ho nascosto al mondo questa mia vita, direi che sono stato bravo anche se più di qualche volta mi sono prurite le mani. Qualche giorno fa mi ero svegliato con un ricordo che avevo dimenticato. Troppe volte mi è andata bene. La maggior parte delle persone non sopravvive ad un singolo evento ed io ci sono passato attraverso dieci volte. Mi sono chiesto perché il karma è stato così magnanimo. Gente che meritava una vita più lunga magari passata con i figli rimasti senza un genitore troppo presto ed io che sono solo, ne sono uscito illeso o quasi.
Quello da cui non sono rimasto immune è stato il tradimento. Arriva sempre dalle persone che ami, per cui avresti dato tutto non per lavoro (o parola data che sia), ma per quello che sentivi per loro. Non so chi l'abbia mai scritta questa frase ma è così: "Non li trovi nascosti nel buio. I peggiori mostri ti guardano in faccia. e ti sorridono". Persone a cui avevi letteralmente confidato tutto anche i momenti più difficili, le immense porcate a cui certi uomini possono arrivare a fare e le hai anche viste fatte. Ve l'ho chiesto diverse volte ma al solito non mi avete mai risposto. Che faccia ha il boss mafioso che vi vive accanto? E' un vecchietto tranquillo, gentile, affabile, privo di spiccati accenti dialettali, sempre cortese ed in vena di scambiare due parole con voi. Non lo riconoscete fintanto che non viene individuato e arrestato, il suo viso è invecchiato rispetto alle foto segnaletiche e non è come nei film in cui il cattivo ha la faccia da cattivo. Sembra piuttosto un angelo cortese e a meno che lui non si riveli o che per uno strano caso del destino, non lo rinosciate, non farete mai un'associazione di idee. Se invece vi accorgete chi sia, la vostra scelta è o fare finta di niente senza trasparire alcun che, o andare in una caserma senza essere visto altrimenti sparirete come hanno fatto molti altri prima di voi.
La frase: "La delusione più grande avviene quando ti rendi conto che le persone per cui tu avresti affrontato un uragano, per te, non si bagnerebbero nemmeno in una pozzanghera", acquisisce tutto il suo senso più completo. Già, perché "tu" attraverso quell'uragano ci sei passato davvero mentre tentavi di garantire la sicurezza e la serenità delle persone che ami e anche quelle che manco conosci. Ci penso sempre e non ne trovo via di uscita o un senso umano a tutto ciò. Non vi impegnate ragazzi, non fate promesse che non potete o volete mantenere che in genere è sempre il II caso e mai il primo. Tutti possono acquistare oggetti materiali ma la dignità, l'integrità, i sentimenti, la salute, la serenità no. Sono tutti stadi che solo con un impegno importante si raggiungono e sono difficili da mantenere e che rendono la vita degna di essere vissuta.
Illusioni.
Pensare che noi europei siamo la culla della civiltà, quelli che possiamo e dobbiamo insegnare al mondo a vivere è e rimane una visione di se che purtroppo si manifesta ovunque e sottomette qualsiasi cultura diversa dalla nostra. Qualche mese fa vidi un drone della operazione speciale russa in Ucraina in cui un guerriero russo, rimasto sul campo di battaglia con una ferita notevole (tibia e perone spezzati), prese una granata e armandola, mise fine alla sua vita per non cadere prigioniero. Non sapeva di essere ripreso eppure molti di noi l'hanno visto e tutti hanno pensato: "Avremo fatto lo stesso". Questo per noi si chiama onore e dignità anche nella morte. Questo è un soldato, non importa di che nazionalità sia, non importa se ha difeso un ideale sbagliato magari ma rimane il quanto. Oggi in Normandia riposano i soldati dell'una dell'altra parte così come nei nostri sacrari tipo il Monte Grappa e Redipuglia.
I ricordo operativo.
Detto questo e per chi non mi ha seguito da altre parti, l'altro giorno mi è tornato in mente un ricordo. Tenuta da combattimento completa: mimetica, elmetto, maschera antigas, baionetta-pugnale ottima anche per il corpo a corpo o la soppressione silenziosa, giberne, caricatori, bombe a mano, zaino tattico, anfibi, viso oscurato e FAL bm59 (e qui i ricordi sono confusi. Come forze speciali mi ricordo che avevamo in dotazione proprio i BM59 FAL in legno ma molti di noi avevano quelli con il calcio pieghevole delle truppe aviolanciate. Lo strano è che furono ritirati dal servizio nella prima metà degli anni 80 ma noi li avevamo ancora. Ero innamorato di quel fucile con baionetta a pugnale adatta anche per gli agguati e il corpo a corpo. Preciso, facile da usare, con una cadenza di fuoco notevole a raffica e con pochissimo rinculo. Devo dire che ancora sia una delle più belle armi messe in servizio anche per calibro 7.62 invece del 5.56 che aveva anche un discreto potere d'arresto.
I ricordo operativo.
Detto questo e per chi non mi ha seguito da altre parti, l'altro giorno mi è tornato in mente un ricordo. Tenuta da combattimento completa: mimetica, elmetto, maschera antigas, baionetta-pugnale ottima anche per il corpo a corpo o la soppressione silenziosa, giberne, caricatori, bombe a mano, zaino tattico, anfibi, viso oscurato e FAL bm59 (e qui i ricordi sono confusi. Come forze speciali mi ricordo che avevamo in dotazione proprio i BM59 FAL in legno ma molti di noi avevano quelli con il calcio pieghevole delle truppe aviolanciate. Lo strano è che furono ritirati dal servizio nella prima metà degli anni 80 ma noi li avevamo ancora. Ero innamorato di quel fucile con baionetta a pugnale adatta anche per gli agguati e il corpo a corpo. Preciso, facile da usare, con una cadenza di fuoco notevole a raffica e con pochissimo rinculo. Devo dire che ancora sia una delle più belle armi messe in servizio anche per calibro 7.62 invece del 5.56 che aveva anche un discreto potere d'arresto.
Ok, durante questo periodo ancora i visori notturni non erano stati creati, il kevlar non si sapeva cosa fosse e le ottiche solo quelle ad ingrandimento con lenti diurne. Ci scaricano in una stazione treni, dove non so. Ci fanno in loco un breve briefing con cui ci spiegano di controllare a 100 metri per ogni lato(binari che non ci fosse niente di sospetto.
Cominciamo il pattugliamento, in silenzio. Non ci facciamo vedere un granché anche se la stazione è vuota, se arriva qualcuno, noi siamo armati di tutto punto. Qualche anno prima la strage del rapido 904. Credo che avessero paura di una bomba o di un attentato. Ci riuniamo sui binari al buio sempre in piccoli gruppi, e poi cominciamo a camminare verso il fuori stazione dove vediamo delle luci in lontananza. Tra i sassi del binario non c'è niente. Nessuna pietra spostata, nessun esplosivo sotto una o due rotaie. Arriviamo a questi lampioni e c'è un treno fermo sulla destra su un binario secondario. Un treno militare carico di carri ed altrettanti vagoni di materiale. Ci giriamo intorno, sempre a gruppetti di due o tre e mantenendo la distanza. Se venissimo presi di mira, non rimarremmo uccisi tutti. Alternativamente ci alterniamo a pattugliare oltre la scarpata sul lato destro e chi rimane al treno, fa copertura in ginocchio e fucili spianati ma non c'è niente. Rimaniamo li ed ogni 15' circa, ripetiamo il pattugliamento. All'alba vengono a recuperarci con i camion e ci portano via. Siamo stanchi ma abbiamo tutti l'adrenalina a 10000. Consegniamo le armi e ci infiliamo in branda. Qualcuno di noi va direttamente in fureria e chiede con fare angelico: "Quando ce lo fate rifare"? Ecco, questa è stato il primo servizio in tenuta da combattimento o in divisa dove sei visibilmente un bersaglio, dove tra l'esserci e il non, è anche questione di fortuna.
Cominciamo il pattugliamento, in silenzio. Non ci facciamo vedere un granché anche se la stazione è vuota, se arriva qualcuno, noi siamo armati di tutto punto. Qualche anno prima la strage del rapido 904. Credo che avessero paura di una bomba o di un attentato. Ci riuniamo sui binari al buio sempre in piccoli gruppi, e poi cominciamo a camminare verso il fuori stazione dove vediamo delle luci in lontananza. Tra i sassi del binario non c'è niente. Nessuna pietra spostata, nessun esplosivo sotto una o due rotaie. Arriviamo a questi lampioni e c'è un treno fermo sulla destra su un binario secondario. Un treno militare carico di carri ed altrettanti vagoni di materiale. Ci giriamo intorno, sempre a gruppetti di due o tre e mantenendo la distanza. Se venissimo presi di mira, non rimarremmo uccisi tutti. Alternativamente ci alterniamo a pattugliare oltre la scarpata sul lato destro e chi rimane al treno, fa copertura in ginocchio e fucili spianati ma non c'è niente. Rimaniamo li ed ogni 15' circa, ripetiamo il pattugliamento. All'alba vengono a recuperarci con i camion e ci portano via. Siamo stanchi ma abbiamo tutti l'adrenalina a 10000. Consegniamo le armi e ci infiliamo in branda. Qualcuno di noi va direttamente in fureria e chiede con fare angelico: "Quando ce lo fate rifare"? Ecco, questa è stato il primo servizio in tenuta da combattimento o in divisa dove sei visibilmente un bersaglio, dove tra l'esserci e il non, è anche questione di fortuna.
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Poi sono passato o meglio, ritornato ad altro ma non sposta il punto di una virgola. Nemmeno l'essere venuto a contatto con gente che di umano ha davvero poco ma piuttosto con dei veri e propri macellai. La cosa ridicola è stata di sicuro l'azione della sociopatica milanese di qualche anno fa che dall'alto del suo super ego, aveva tentato di mettermi paura e di farla franca. Peccato che sia andata così. Davvero un peccato ma d'altra parte non ho mai voluto niente a che vedere con persone a cui onore, valore, sincerità, lealtà, condivisione, verità non abbiano mai detto nulla. Quando sei in servizio sai bene che il fuoco dell'occhio umano è di circa un metro, il resto è tutta visione periferica. Chi è dietro di te guarda dove tu non guardi, chi è dietro di lui, guarda dove noi non guardiamo. Lo sappiamo bene e mettiamo a rischio la pelle per la fiducia. Lo facciamo anche per le persone che non si meritano niente. Quelle che conoscono solo l'egoismo, che parlano male degli altri, di quelle invidiose di altre persone, di quelle che conoscono alla fine solo il male o il peggio che si possa dare semplicemente perché ci sentiamo superiori a loro. Vi dirò di più, lo sappiamo che lo siamo e N.F.U.C. (non ce ne fotte un caxxo). Noi viviamo in un'altra dimensione semplicemente. Se sta gamba guarisce bene, altrimenti me la faccio tagliare e mi butto (finalmente), da un aereo e fine della frittata. Alla fine credo che "scemi" ci siamo nati. Volevo pilotare un jet, nulla da fare. La vista non era delle migliori. Metto domanda nella folgore che all'epoca era forza speciale, ci mise lo zampino il mio babbo, Nulla da fare. Nei granatieri di Sardegna mi infilarono ed io gli dissi: "Non ci vado manco sotto tortura. Solo guardie, due balle indescrivibili".
- "Ti vanno bene i guastatori? Ho un posto libero"!
- "Perfetto"!
Per devo dire che mi davano 30' per preparami la mattina, e il Brig. prima di sta storia veniva in camera, apriva completamente la finestra anche in caso di burrasca, afferrava il materasso e mi sbrandava urlando: "5 minuti! Operativo in 5 minuti. Muoviti fannullone!". Il primo giorno inseguii il caporale chiamandolo "Mamma!!!".
- "Perfetto"!
Per devo dire che mi davano 30' per preparami la mattina, e il Brig. prima di sta storia veniva in camera, apriva completamente la finestra anche in caso di burrasca, afferrava il materasso e mi sbrandava urlando: "5 minuti! Operativo in 5 minuti. Muoviti fannullone!". Il primo giorno inseguii il caporale chiamandolo "Mamma!!!".
Per quello che ho vissuto, solo pochi erano degni di questo nome soprattutto da maggiore in su. Tutto il lavoro sporco era roba nostra e tutto il merito loro. Non che mi andasse male ma era tutto un chiamare per quello e quell'altro ed io non volevo i gradi anche se me li hanno proposti. Una volta andammo a fare rifornimento e avevo un caporale ed un caporal maggiore. Arriviamo alla guardia ed il Tenente non voleva farci passare. Così mi sporsi dal finestrino e gli dissi: "Tenente lei non è mai stato qui. Non ha visto un caxxo e pertanto alzi quella sbarra". Fece un "Mah!" scuotendo la testa. Gli suonava difficile che a capo di una squadra fosse nominato un s. semplice che era più importante l'esperienza che il grado di per se. Per quel che ho visto, gli ufficiali danno ordini. Se qualcosa va male o se sbagli è colpa tua. Se raggiungono l'obiettivo, è merito loro, il tutto troppo spesso corredato di troppa boria. Quelli bravi, sono bravi sul serio e raramente ci sono vie di mezzo. Adesso si usa in ogni forza speciale oppure ammazzano quelli più alto in grado. Meglio tornare tutti e tutti interi. Psss. le forze speciali hanno un gladio romano sul fregio. Quello che le distingue è la specialità che praticano.
Segreti.
Meglio non averne nessuno. Se sei depositario di un segreto potresti essere sottoposto ad interrogatorio anche pesante. Potrebbero coinvolgere familiari o amici per farti cantare. Qualsiasi esso sia, fa in modo che lo sappia il mondo, magari non tutto ma chi deve sapere, sappia. Alle volte conviene fare una memoria e depositarne due copie in altrettanti due luoghi sicuri. Insomma, ognuno faccia come crede ma alle volte aiuta. Mi sono mangiato le mani per quasi quarant'anni piuttosto che rispondere a destra e a manca o rimangiandomi questo o quello. Adesso posso anche crepare in pace, m'importa una sega. Sta di fatto che di manette ne ho messe parecchie a chi non cacava nel vasetto. Lasciatemi perdere, così come lascio perdere voi. Non ho mai fatto differenze tra bianchi, neri, gialli, a pallini o che pregassero questo o quello. L'unica cosa importante è il rispetto. Fate la vostra vita come meglio credete ma se mi pestate i piedi in malo modo farete la fine della milanese, impanata e fritta. Patti chiari, amicizia lunga.
Meglio non averne nessuno. Se sei depositario di un segreto potresti essere sottoposto ad interrogatorio anche pesante. Potrebbero coinvolgere familiari o amici per farti cantare. Qualsiasi esso sia, fa in modo che lo sappia il mondo, magari non tutto ma chi deve sapere, sappia. Alle volte conviene fare una memoria e depositarne due copie in altrettanti due luoghi sicuri. Insomma, ognuno faccia come crede ma alle volte aiuta. Mi sono mangiato le mani per quasi quarant'anni piuttosto che rispondere a destra e a manca o rimangiandomi questo o quello. Adesso posso anche crepare in pace, m'importa una sega. Sta di fatto che di manette ne ho messe parecchie a chi non cacava nel vasetto. Lasciatemi perdere, così come lascio perdere voi. Non ho mai fatto differenze tra bianchi, neri, gialli, a pallini o che pregassero questo o quello. L'unica cosa importante è il rispetto. Fate la vostra vita come meglio credete ma se mi pestate i piedi in malo modo farete la fine della milanese, impanata e fritta. Patti chiari, amicizia lunga.
Essenza.
Ebbene, chi sono? Io non esisto, non sono mai esistito ma c'ero. Ho aiutato i miei fratelli in crisi o bloccati dalla paura. Come recita quella poesia all'inizio, è veramente "cosa" mia. soprattutto le frasi in neretto con una eccezione. La pace di cui avevo bisogno, il luogo dove riposare, dove dare e ricevere amore anche estremo, è stato tradito senza ritegno da qualche "putt.." che mi aveva giurato e promesso rispetto. Non la capirò mai, io che di male ne ho visto e vissuto tanto. Ho fatto da scudo, e da filtro. Non mi interessava l'essere amato, ma rispettato si. Io che comunque ho tentato di garantire la vostra sicurezza e ho fatto le mie scelte. Cara S. tu hai assaggiato la mia furia un tempo. Così come non ho mai mollato un obiettivo, Non ho mai tradito la fiducia accordatami e ho dato tutto per mantenere quello che avevo giurato, a costo della vita. Per la cronaca. Il mio secondo nome è Massimo.
Quod in vita agimus, in aeternum resonat.
Mi è rimasto poco da vivere e dopo aver incontrato la signora in nero per dieci volte, non posso dire di averne paura. Si, alle volte l'ho desiderata e ancora lo faccio. L'idea di andarsene velocemente è spesso associata ad una sensazione di pace, di sonno ristoratore. Come un'anestesia.
Non capirò mai il tradimento affine a se stesso o per comodo, o per cambio di interessi, o semplicemente per passare a qualcosa o qualcuno di diverso scrollandosi via il proprio presente come un peso insormontabile. Credo che l'amore sia libertà e la capacita di capire chi si ha davanti. Il possesso non c'entra assolutamente niente. Poveracci quei tipi che uccidono per paura di perdere qualcuno. Quando ho capito di essere di peso, me ne sono andato io anche se a volte purtroppo, in malo modo.
Rapporti.
La prima volta che ho rivisto la mia compagna dopo qualche mese, eravamo a Cervignano del Friuli. Esco al solito in divisa che rappresenta l'appartenenza al corpo, i fratelli, la storia di questo paese, il sacrificio di troppi e quando sei solo, la tua famiglia. Uscivo quasi sempre in divisa, era e rimane una dimostrazione di rispetto per chi non c'è più e va portata senza sbavature. In quei luoghi non c'è cmq che non sia bagnato di sangue italiano. E' una cosa impressionante, commovente, drammatica e tragica. Ce ne andiamo in albergo. lei è in gonna, fa un freddo cane. Le abbassai i collant di lana che rivelarono un body color pelle. Aprii i clips, mi feci spazio e mentre già lei respirava affannosamente facemmo la prima in meno di 3 minuti. Beh, sembrava una visione. Qualcosa di inesistente ma di magico, non era vera ma era li. Toccare una favola. Non c'erano i telefonini, niente. Non ci eravamo visti per qualche mese semplicemente. Ecco. Poi volarono i vestiti e sfruttammo tutta la libera uscita per fare quello che c'era da fare.La caducità della vita.
Come ho già detto, mi sono considerato già morto molti anni fa. Il primo assalto dei Marò con gli elicotteri e le MG 42/59 che sparavano. Ok, a salve ma prima cosa che fai è quella di buttarti a terra cercando riparo. Il treno, l'attentato di Capaci dove i fratelli sono rimasti per strada e quello che ne è seguito per me. Gli allarmi nel cuore della notte dove non si un cazzo di quello che succede e magari ti portano al primo aeroporto vicino. Ho imparato che se arrivi li e le eliche degli elicotteri e dei C130 sono accese, da qualche parte ti portano. Ho vissuto il periodo della uno bianca quanto ci sparavano senza guardare per il sottile. La lista è lunga. Molto lunga.
La mia paura l'ho praticamente sempre vinta. Se urlo incazzato, alla fine mordo piano e poco, ma se rimango in silenzio, divento pericoloso. Ci mettiamo meno di un battito di ciglia da passare dalla modalità rilassata a quella "Kill Bill". Questa considerazione mi ha permesso di scamparla diverse volte anche se spesso per karma. Invece di girare a destra, ho solo svoltato a sinistra. Ciò non cambia la natura delle cose. I mei servizi, sono alle volte cominciati con un: "Vado a Firenze" e da un'altra parte. Il che significa che se mi fosse successo qualcosa, avrebbero informato casa per un incidente d'auto magari a Limite sull'Arno e nessuno mai avrebbe saputo per cosa e chi. Vero, utilizzo tutte le mie conoscenze per non far tracciare il mio telefono, per far sapere dove sono, che faccio e con chi sono. Rimane il fatto che la coscienza di esserci adesso cammina a stretto contatto che pochi minuti dopo non potrei essere terminato più. Tante volte ho ripetuto alla mia compagna: "Lo sapevi con chi uscivi e con chi hai scelto di condividere la tua vita. Continua a rispettarmi". E' vero, ho avuto reazioni d'istinto e me le son dovute rimangiare ingoiando il tutto. O così, o scoprirmi ed ho fatto bene a fare quel che ho fatto.
Come ho già detto, mi sono considerato già morto molti anni fa. Il primo assalto dei Marò con gli elicotteri e le MG 42/59 che sparavano. Ok, a salve ma prima cosa che fai è quella di buttarti a terra cercando riparo. Il treno, l'attentato di Capaci dove i fratelli sono rimasti per strada e quello che ne è seguito per me. Gli allarmi nel cuore della notte dove non si un cazzo di quello che succede e magari ti portano al primo aeroporto vicino. Ho imparato che se arrivi li e le eliche degli elicotteri e dei C130 sono accese, da qualche parte ti portano. Ho vissuto il periodo della uno bianca quanto ci sparavano senza guardare per il sottile. La lista è lunga. Molto lunga.
La mia paura l'ho praticamente sempre vinta. Se urlo incazzato, alla fine mordo piano e poco, ma se rimango in silenzio, divento pericoloso. Ci mettiamo meno di un battito di ciglia da passare dalla modalità rilassata a quella "Kill Bill". Questa considerazione mi ha permesso di scamparla diverse volte anche se spesso per karma. Invece di girare a destra, ho solo svoltato a sinistra. Ciò non cambia la natura delle cose. I mei servizi, sono alle volte cominciati con un: "Vado a Firenze" e da un'altra parte. Il che significa che se mi fosse successo qualcosa, avrebbero informato casa per un incidente d'auto magari a Limite sull'Arno e nessuno mai avrebbe saputo per cosa e chi. Vero, utilizzo tutte le mie conoscenze per non far tracciare il mio telefono, per far sapere dove sono, che faccio e con chi sono. Rimane il fatto che la coscienza di esserci adesso cammina a stretto contatto che pochi minuti dopo non potrei essere terminato più. Tante volte ho ripetuto alla mia compagna: "Lo sapevi con chi uscivi e con chi hai scelto di condividere la tua vita. Continua a rispettarmi". E' vero, ho avuto reazioni d'istinto e me le son dovute rimangiare ingoiando il tutto. O così, o scoprirmi ed ho fatto bene a fare quel che ho fatto.
Perché queste scelte.
- "Perché hai fatto queste cose nella vita Luca? Hai mai ammazzato nessuno?"
- "Ho fatto quello che era giusto fare e perché ero bravo a farlo. Per il resto non posso né confermare, né smentire". Detto in modo politico: "Fatti un ballino di cazzi tuoi".
Il dolore.
Ho visto diversi pezzi di persone, ho visto corpi bruciare ed ho sentito il puzzo che emanano. Li ho visti giovani ed avevano una vita davanti. Ho diversi danni sul corpo, chiamatele ferite, chiamatele cicatrici e per uno strano caso del destino, sono sopravvissuto dieci volte alla morte. Questa roba ti segna perché vedi gente che al primo incontro con la signora in nero, se ne va alle volte tra mille sofferenze lasciando famiglie e figli. Io non ho nessuno, non sarebbe stato male fosse toccato a me visto i casini in cui mi sono volontariamente infilato. Caso strano è che la morte la metti nel conto ma il tornare a casa senza un pezzo quello ti (ci), terrorizza (tutti). Cerchi di non ci pensarci ed in genere ti riesce ma quando passa l'effetto dell'adrenalina arriva una botta di dolore. Qualcuno dice che sono matto ma come diceva l'amica Anne: "la pazzia è il sale della vita, è la stupidità che la rovina".
Parte del lavoro.
Una volta ci dicevano che i sovietici erano nostri nemici. Tutta propaganda. A loro non gliene fotteva niente di noi ma per respingere quell'eventuale assalto avevamo 11' di aspettativa di vita. Nessuno di noi se ne è mai andato. Adesso vedete in tv le bombe guidate che colpiscono i ponti. "Ai miei tempi" andavano minati. Non c'erano visori termici e le mine non si vedevano. Andavano ricercate con i M.D.. Non c'erano robot. Si sminava a mano e qualcuno faceva boom.
Una volta ci dicevano che i sovietici erano nostri nemici. Tutta propaganda. A loro non gliene fotteva niente di noi ma per respingere quell'eventuale assalto avevamo 11' di aspettativa di vita. Nessuno di noi se ne è mai andato. Adesso vedete in tv le bombe guidate che colpiscono i ponti. "Ai miei tempi" andavano minati. Non c'erano visori termici e le mine non si vedevano. Andavano ricercate con i M.D.. Non c'erano robot. Si sminava a mano e qualcuno faceva boom.
- "Sei mai fuggito"?
- "No, non nel senso scappato. Ritirato, ripiegato si. "Vittoria o morte", la resa non l'ho mai contemplata".
- "Vieni a fare un servizio con noi?" dice il nuovo comandante. "Si, certo. Almeno mi levo da qui".
- "Sei armato?"
- "No, non nel senso scappato. Ritirato, ripiegato si. "Vittoria o morte", la resa non l'ho mai contemplata".
- "Vieni a fare un servizio con noi?" dice il nuovo comandante. "Si, certo. Almeno mi levo da qui".
- "Sei armato?"
- "Non ancora potrei chiedere una 92 ma è un cannone della madonna, devo andare a prenderla. Aspettiamo una mesata."
- "Che prendi"?
- "Una Glock 19"
E' bene sia chiaro per tutti. Quando esci armato devi essere pronto ad usarla e a mente fredda. A fare quello che si deve fare nel modo giusto o ti assaliranno in ogni modo possibile per tentare di dimostrare che hai sbagliato. Ci proveranno comunque visto che questo è un paese del cassio d'oro dove si puniscono gli agenti e si difendono i delinquenti. Altra roba sono le missioni all'estero. Se qualcuno ci rimane, i corpi rimangono li e se qualcuno torna a casa ferito o peggio, si fanno tutti i caxxi loro.
- "Che prendi"?
- "Una Glock 19"
E' bene sia chiaro per tutti. Quando esci armato devi essere pronto ad usarla e a mente fredda. A fare quello che si deve fare nel modo giusto o ti assaliranno in ogni modo possibile per tentare di dimostrare che hai sbagliato. Ci proveranno comunque visto che questo è un paese del cassio d'oro dove si puniscono gli agenti e si difendono i delinquenti. Altra roba sono le missioni all'estero. Se qualcuno ci rimane, i corpi rimangono li e se qualcuno torna a casa ferito o peggio, si fanno tutti i caxxi loro.
Così se disarmi il tipo con un'arma impropria che si avventa su tizio o sulla sua ragazza per bucarla come un colino, tanto per tornare ai fatti recenti mentre aspetti il radiomobile, poi il giorno dopo nessun notiziario dice niente. Deve essere così. Tutti riprendete con il telefonino e non fate un nulla e a me se ci provate, ve lo infilo dove non batte sole.
Qual'è lo scopo, finire sui social o garantire che le cose vadano bene e che riprendano il loro corso di normalità? Io non ho dubbi in merito. Voi pensatela come vi pare.
I punti di tutta sta storia sono principalmente due. Nessuno di noi fa questa roba per lo stato che comunque ti da lo stipendio. Lo stato è quello che si dimenticherà di te alla prima occasione. Basta ricordare l'uranio impoverito o un'altra infinità di situazioni. Fino a che gli fai comodo, va bene. Quando non gli servi più, ti buttano via. I fratelli invece sono quelli come te. C'è un legame che ci unisce tutti, invisibile ed indissolubile. Se dai occasione di solo dubitare, sei fuori. Non c'è una seconda possibilità. I fratelli sono tutto il tuo mondo. Sono quelli che non si dimenticheranno mai di te. Sono quelli che spesso sono in sotto numero e non come in tv che ci sono gli elicotteri, i cani e 200 agenti di PG. Sono in due e dovrebbero essere in 4 e così senza bisogno che debbano chiedere, dici:
- "Vengo anche io" o "Vado io", tranquilli ragazzi.
"Se è destino che si muoia, siamo già in numero più che sufficiente; e se viviamo, meno siamo e più grande sarà la nostra parte di gloria.
In nome di Dio, ti prego, non desiderare un solo uomo di più. Anzi, fai pure proclamare a tutto l’esercito che chi non si sente l’animo di battersi oggi, se ne vada a casa: gli daremo il lasciapassare e gli metteremo anche in borsa i denari per il viaggio.
Non vorremmo morire in compagnia di alcuno che temesse di esserci compagno nella morte.
Oggi è la festa dei Santi Crispino e Crispiano; colui che sopravvivrà quest’oggi e tornerà a casa, si leverà sulle punte sentendo nominare questo giorno, e si farà più alto, al nome di Crispiano.
Chi vivrà questa giornata e arriverà alla vecchiaia, ogni anno alla vigilia festeggerà dicendo: “Domani è San Crispino”; poi farà vedere a tutti le sue cicatrici, e dirà: “Queste ferite le ho ricevute il giorno di San Crispino”. Da vecchi si dimentica, e come gli altri, egli dimenticherà tutto il resto, ma ricorderà con grande fierezza le gesta di quel giorno. Allora i nostri nomi saranno nei suoi brindisi rammentati e rivivranno questa storia. Ogni brav’uomo racconterà al figlio, e il giorno di Crispino e Crispiano non passerà mai, da quest’oggi, fino alla fine del mondo, senza che noi in esso non saremo menzionati; noi pochi.
Noi felici, pochi.
Noi manipolo di fratelli: poiché chi oggi verserà il suo sangue con me sarà mio fratello, e per quanto umile la sua condizione, sarà da questo giorno elevata, e tanti gentiluomini ora a letto in patria si sentiranno maledetti per non essersi trovati oggi qui, e menomati nella loro virilità sentendo parlare chi ha combattuto con noi questo giorno di San Crispino!".(William Shakespeare, Enrico V).
O per come disse il tenente Greco ne "Le Vite degli Altri - La vita di una donna soldato": "Perché io non volevo fare una vita banale". Volevo che questa vita servisse a qualcosa, a creare un mondo di pace, di sicurezza. Un mondo più giusto e guardate dove siamo finiti!
Non voglio assolutamente parlare di politica ma è chiaro dopo le vicende del gioielliere condannato in primo grado a diciassette anni, come si comporta lo stato.
- La legislazione non tiene conto dell'emotività delle persone. Non è questione di mettersi ad inseguire un ladro ma inevitabilmente, uno cessa di difendersi quando si sente sicuro e quando contestualmente sono al sicuro i suoi familiari o amici o anche persone capitate in quella situazione.
- La legislazione non tiene conto dell'emotività delle persone. Non è questione di mettersi ad inseguire un ladro ma inevitabilmente, uno cessa di difendersi quando si sente sicuro e quando contestualmente sono al sicuro i suoi familiari o amici o anche persone capitate in quella situazione.
- Chi è quello sano di mente che non spara se gli assalitori corrono via? Potrebbero avere un complice, delle armi aggiuntive nascoste in un veicolo, dentro l'androne di un edificio. E' da folli aspettare che tornino per vedere quel che succede o come si evolve la cosa.
- Chi glielo dice a lui che fuori non vi siano complici o altre armi nascoste o pronte a sparare? Quando le vedi, è troppo tardi.
- Se pensi che le armi non servano o non debbano essere usate, perché le dai agli agenti o alle persone ma specialmente con il munizionamento parabellum?
- Formi un soldato poi non vuoi che sia un soldato. La differenza tra la vita e la morte è questione di attimi. Se ti puntano addosso una pistola anche se è una replica priva di tappo rosso, prima spari, poi vai a vedere che arma era. D'altra parte se è vera, tu proprio non arrivi a vederla oppure è l'ultima cosa che vedi. Sei già morto.
- Formi un soldato poi non vuoi che sia un soldato. La differenza tra la vita e la morte è questione di attimi. Se ti puntano addosso una pistola anche se è una replica priva di tappo rosso, prima spari, poi vai a vedere che arma era. D'altra parte se è vera, tu proprio non arrivi a vederla oppure è l'ultima cosa che vedi. Sei già morto.
- Noi usavamo invertire i colpi del caricatore del fal (BM59), in modo che il tracciante uscisse per II. C'era sempre qualche imbecille che saltava il muro che era in fuga ed il "Chi va là, altolà, fermo o sparo" ripetuti tre volte, in genere non dava effetti ed ogni tanto dovevi sparare. Se prendevi il deficiente di turno era meglio che il tracciante finisse in aria. Ne sparavi due: il primo addosso al coglione, il secondo in alto.
Religione.
Sono buddista, voglio essere cremato ma ci sono due cose che non ho mai voluto.
1 - Finire nelle mani del nemico ed essere torturato. Lascerò sempre l'ultimo proiettile o l'ultima granata per me.
2 - Rimanere in territorio nemico. Vorrei tanto essere riportato a casa anche se per questo, non voglio che nessuno ci lasci la pelle nel tentativo di farlo. Di sicuro è una cazzata ma l'idea di rivedere la mia terra ed i miei cari dopo morto mi da sollievo e dolcezza. Oddio, vorrei sapere come fare a vedere qualcosa dopo il trapasso ma rimane il quanto.
Sono buddista, voglio essere cremato ma ci sono due cose che non ho mai voluto.
1 - Finire nelle mani del nemico ed essere torturato. Lascerò sempre l'ultimo proiettile o l'ultima granata per me.
2 - Rimanere in territorio nemico. Vorrei tanto essere riportato a casa anche se per questo, non voglio che nessuno ci lasci la pelle nel tentativo di farlo. Di sicuro è una cazzata ma l'idea di rivedere la mia terra ed i miei cari dopo morto mi da sollievo e dolcezza. Oddio, vorrei sapere come fare a vedere qualcosa dopo il trapasso ma rimane il quanto.
Ho trascorso la mia vita cercando di aggiornarmi, di imparare più cose possibili, di cambiare il mio carattere in meglio ma ho dovuto combattere con la mia natura e ci sono voluti anni per accumulare esperienza sufficiente per cambiare. Dieci anni fa le dissi prima che mi tradisse in ogni modo che si possa immaginare e che sia possibile tradire qualcuno: "Tu sei l'ultima. Non mi interessa altro" ed è andata così. Si, ho fatto una prova ma non mi piaceva. Mi dispiace ma posso controllare la paura ma non i sentimenti. Più che pace la pulzella mi regalava caos e no, non era per me. Non ci si può ragionevolmente distruggere per qualcun altro. Non si può fare e lei ha continuato a far danni in giro per il mondo raccontando bugie, caxxate di ogni tipo assieme alla sua amica ex non si sa che. Doveva essere un soldato (l'amica), un ufficiale e mi affidò due cose che si sono con il tempo rivelate vere e proprie bufale. Il tentativo di far fuori un ufficiale della (sua), concorrenza, ma non della mia. Un'informativa pesante che era pure troppo pericolosa da conoscere senza poi essere coinvolti e che finì a fotbar anche lei. Andate a rompere le balle a qualcun altro se ve lo lasciano fare. Oggi in giro c'è ancora qualche spostata mentalmente che non riesce ad associare questo stile di vita con l'amore. Rimarranno sempre vuote. L'ho detto più volte, non oso pensare o immaginare chi ha sete e bevendo non riesce a sentire il sapore dell'acqua, quindi, nemmeno a dissetarsi. Chi pensa che nel SM non vi possano essere sentimenti ha sbagliato tutto nella sua esistenza. Tutto è spinto fino all'estremo. Il piacere, la fiducia, il legame, le confidente, la profondità dei rapporti, che situazioni che si vivono nella loro completezza e cento altre cose. Questo non è un gioco, è una vita completa a cui il tempo non lascia tempo. Ogni attimo è unico, ogni sec, Fine della storia.
Non ho altro da dire per il momento ma volevo che rimanesse e che fosse libero dalla censura americana o cinese dei social. Sono semplicemente un uomo di altri tempi, di altri valori che probabilmente non conoscete o non apprezzate.
Buona giornata. Mastro De Sade
Buona giornata. Mastro De Sade